Cultura e politica nella Sicilia borbonica (1820-1840)

L'ISOLA AL BIVIO

CULTURA E POLITICA NELLA SICILIA BORBONICA (1820-1840)

Oggetto del lavoro èil tentativo di ripercorrere i tratti salienti della vicen­da che contrassegnò il fallimento del tentativo borbonico di "moderniz­zare" le strutture di governo del Regno delle due Sicilie.

Al centro del quadro, e quindi al di fuori delle periodizzazioni della risor­gimentistica classica, sono gli anni Trenta siciliani, interamente ricondotti a una dimensione europea e assurti dall'autrice a banco di prova di quel pur "forte" disegno; sotto osservazione, attraverso un'attenta e articolata ricostruzione dei dibattiti politici – indagati sul doppio registro della cul­tura economica e della produzione storiografica coeva – le ricadute della "sperimentazione" modernizzatrice nel concreto dei siti sociali che essa era andata a stimolare o era valsa a far crescere. Di qui il divorzio tra leeli­tes siciliane e il potere, di qui l'emergere – nella polarità tra liberalismo e democrazia – di modelli politici e sociali che, temprati al filtro del '48, transiteranno, come bagaglio teorico e ideale, nel quadro dell'Italia unifi­cata, modelli le cui premesse stanno già, per intero, negli anni oggetto di questo lavoro. Nella loro elaborazione, larga èla parte che spetta all'alter­nativa democratica, a lungo sacrificata dalla storiografia alla formula tradi­zionale di una egemonia "moderata" anche in Sicilia e nel Mezzogiorno. II lavoro, se pur saldamente inserito negli indirizzi della più recente pro­duzione specialistica, si offre alla lettura di un pubblicopiù ampio, graziealla ricca e a tratti avvincente ricostruzione – nell'emergenza dello scontro politico – dei dibattiti che accompagnarono e sorressero la dialettica fra i gruppi dirigenti isolani e il potere, dando ragione, anche, delle insanabili rotture che da quella dialettica esitarono.