DIALOGHI PROVINCIALI

Oggi viviamo una situazione paradossale in cui la tecnologia esalta la comunicazione mediante cellulari e social media, ma al contempo inaridisce l’anima e la lingua, per cui non ascoltiamo la persona che ci sta parlando e non siamo ascoltati da chi ci sta accanto. Ma, c’è ancora la voglia di dialogare? C’è ancora la possibilità di conversare passeggiando? Invero, sta sorgendo un certo interesse sull’importanza della conversazione. E una testimonianza è offerta dai Dialoghi provinciali di Campo e di Pezzino, che discutono su temi che vanno dal Concilio Vaticano II al Sessantotto, dalla Riforma Gentile alla scuola italiana di oggi, dalla sinistra di Craxi alla sinistra di Renzi, dall’accoglienza dei migranti alla “politica” di papa Bergoglio.

Questi Dialoghi provinciali hanno due modelli ispiratori: Luciano di Samosata e Blaise Pascal. Da queste fonti sgorgano i mille rivoli dell’ironia leggera che attraversa l’intero svolgimento della conversazione, della briosa spigliatezza critica verso uomini e cose della nostra Italia, della vivacità creativa che porta il lettore a vivere la conversazione dei due protagonisti, in otto Giornate, fra le bellezze del paesaggio siciliano arso dal sole d’agosto.